Antica osteria da
Bigàt
Via Mazzini, 30/32 15011
Acqui Terme
+39 0144 324283

In
ogni città esistono locali storici. Acqui Terme vanta l’osteria «da Bigàt»,
un esercizio che risale al 1885 e alla tradizione culinaria della città termale
e dell’acquese. La fama dell’osteria, continuata sino ai giorni nostri, è
da attribuire alle antiche usanze enogastronomiche mantenute in vita da chi
l’ha gestita nel tempo. Dal 1996, alla conduzione dell’osteria simbolo del
«buon mangiare e del miglior bere», ci sono Ornella e Vincenzo Alpa. La prima ai
fornelli,
il marito alla gestione del reparto nel quale si sforna farinta ritenuta tra le
più apprezzate dai buongustai. Ogni ricetta viene preparata «alla casalinga»,
secondo le esperienze dell’osteria e secondo le tradizioni dei nuclei
famigliari di Ornella e Vincenzo. Tra le tante specialità che si possono
gustrare «da Bigàt», troviamo la squisita e croccante farinata, piatto che si
mangia a volte per la “merenda sinoira” ed è anche da asporto. Quindi il
succulento stoccafisso «accomodato», un classico della cucina
ligure-piemontese, preparato nella versione acquese, vale a dire lungamente
cotto in tegame con olio e insaporito con gusti vari. La trippa, «da Bigat»,
da umile cibo di un tempo è diventata leccornia, rappresenta una ispirazione
tradizionale. Poi la «cisrò» (i ceci preparati all’acquese), il ricchissimo
e gustoso minestrone (tajarin e fasà), i ravioli della casa. In stagione la
bagna cauda preparata «leggera», digeribile, senza il «ritorno»
dell’aglio. Utile ricordare i salumi di produzione artigianale, oltre che le
formaggette, delizie del palato, una specialità casearia prodotta seguendo
metodologie che sono rimaste invariate durante i secoli rispetto al latte di
capra e in minima parte di latte vaccino impiegato, alla durata della
stagionatura e della cagliata fatta a freddo. L’Osteria «da Bigat» è in
centro città, a poche centinaia di metri da piazza Italia e da piazza Bollente,
a cento metri circa dalle piazze Addolorata e Orto San Pietro, spazi dove è
possibile posteggiare l’auto.
Trippa stocafisso, tajarin e cisrò
Uno dei piatti
più comuni dell'osteria " da Bigàt" era la minestra di trippa. Nei
giorni di mercato, i contadini provenienti dai paesi dell'acquese, dell'astigiano
e del cuneese si ristoravano con una scodella di trippa fumante. La trippa in
umido rappresentava con lo stoccafisso, la pietanza "la pintasa". Con
i "tajarin" e la "cisrò" costituiva il piatto della
domenica.

Salame
crudo e pancetta "alla vecchia" maniera
Il salame crudo
e la pancetta serviti ai clienti dell'antica osteria "da Bigàt" hanno
un particolare sapore derivato da alcuni componenti basilari: la qualità del
suino dalle cui carni hanno origine, maiale allevato senza sostanze artificiali;
la lavorazione artigianale adottata nel confezionare salumi e pancetta, la loro
conservazione, senza contare elementi importanti quali salatura e
l'aromatizzazione.